Ieri una mia carissima amica mi ha inviato delle fotografie risalenti al nostro viaggio di maturità, quindi ormai quasi due anni fa. In molti mi hanno detto di non guardare le foto del passato, soprattutto di un passato bello in questo periodo di quarantena. Troppo destabilizzante guardare e ricordarsi di qualcosa che non si può avere, ripensare alla gioia di sentirsi il vento fra i capelli in cima qualche montagna, alla spensieratezza di essere in qualche paesino dell’Andalusia in cui il tuo unico pensiero è che i sandali reggano ai chilometri che devi ancora percorrere, a quale sia il miglior punto per vedere il tramonto e a che formaggio prendere da mettere dentro il panino. Eppure a me rende così felice guardare quelle foto. Perchè amo vedere quanto ero felice, amo poter pensare che in un momento della vita io possa essere stata così felice. Così tanto e spensieratamente felice. Non che adesso non lo sia, sono grata della mia vita, non sempre certo, ma ora mi sento fortunata di tutto ciò che nella vita mi è stato donato. E forse quando fra qualche anno riguarderò le foto di questo periodo ripenserò esattamente quello che penso quando guardo le foto del viaggio di maturità, “ma quanto ero felice?”. Mi piace guardare quelle foto perchè mi danno una strana sensazione di pienezza. Mi fanno sentire come se all’improvviso vedessi davanti a me un altro modo di intendere la vita. Non come una corsa all’accumulazione di esperienze, relazioni, ambizioni. Ma come la fortuna di vivere dei momenti, dei piccoli e rivoluzionari momenti che ti facciano dire, che se anche la vita domani dovesse essere dura, triste, noiosa, è la stessa vita che mi ha donato quella gioia e solo per questo va lodata. Che se anche domani dovesse succedermi qualcosa di brutto avrebbe senso rinascere e rivivere questa vita. Nonostante i brutti momenti, nonostante i bui periodi di solitudine. Per quando mia mamma mi ha preso per la prima volta in braccio e per anni mi ha tenuto la mano quando cadevo e avevo paura, e poi con molto coraggio ha imparato a lasciarmi andare. Per tutte le volte che mi sono sentita piena di questa sacra vita. Che fosse su delle rocce a picco sul mare, con la mia migliore amica e il vento che mi sposta i capelli, che fosse in un carcere in brasile, che fosse su un pulmino scassato guidato da un ragazzo che non avrei mai più visto in direzione oceano, che fosse tutte le volte in cui ho voglia di stritolare i miei nipoti, che fosse quando mi mancano le mie amiche e non vorrei fare altro che ripartire per un paese sconosciuto con qualche ostello prenotato e una vaga idea di che giro fare, “basta sia fra paesini sconosciuti”. Questa vita è sacra, e non perchè è costantemente ciò che più desideriamo, o perchè non ci siano momenti in cui si fa odiare. Lo è, perchè ci da costantemente la possibilità di sentirci pieni di lei, vivi sul serio, connessi con una gioia vera. Penso di poter vedere chiaramente i momenti in cui avevo la sensazione fisica di essere veramente felice. Non so se a voi capita mai, ma io spesso sento il cuore pesante quando è affaticato dalle pesantezze di certi momenti, dalla cattiveria di alcuni pensieri, dalla solitudine di alcune paure. Poi ci sono dei momenti, in cui ho la sensazione di poter volare da quanto quello stesso cuore, che a volte sento capace di buttarmi a terra dal suo peso, sembra essere così leggero da farmi sentire capace di alzare le braccia e prendere il volo. Penso che quei momenti siano l’apice di una gioia così vera, che solo per quello varrebbe vivere una vita piena e bella, una vita sensata, una vita vera. Cosa sia dipende da noi, basta che ci faccia vivere quella sensazione, di una gioia così forte che non avremmo bisogno di nient’altro. Arriverà penso, il momento in cui di questa vita sapremo amare anche la noia, il dolore, la paura, come quando ami così tanto una persona da non poter vivere senza i suoi difetti, oltre che i suoi pregi. Io ancora non penso di riuscire a farlo, ma intanto, ogni tanto, chiudo gli occhi, e mi immagino lì, dove non avevo bisogno di nient’altro, e ringrazio, e sono convinta, che se avessi la possibilità di rivivere questa strana e complicata vita, vorrei farlo, anche per uno solo di quei momenti di gioia infinita.
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